
Dopo tanti post tecnici, uno un po'introspettivo.
Ho sempre detestato Milano, i milanesi e la Lombardia.
Da qualche settimana sto andando spesso a Milano per
seguire uno dei progetti legati al mio lavoro.
La mattina alle 6.18 il treno. Al buio. Al freddo.
Poi cambio veloce a Porta Nuova e dritto fino a Milano
Centrale. Poi metro. Linea 3. Otto fermate fino a Brenta.
Esco dalla metro su V.le Brenta. Piove. Sempre.
Un caffè. Mi serve un caffè. C'è un Bar. Tutte le mattine.
Un caffè. Mi serve un caffè. C'è un Bar. Tutte le mattine.
Un caffè. Mi serve un caffè. C'è un Bar. Tutte le mattine.
E'lì, a venti metri dall'uscita della metro.
Entro e saluto. Mai nessuna risposta. Un caffè ed un
bicchiere d'acqua gasata grazie. Quaranta secondi in tutto.
Caffè e Valmora. Un Euro e dieci. Sempre uguale.
Arrivedereci, grazie. Mai nessuna risposta. Maledetti Milanesi
freddi, distaccati e supponenti fino alla maleducazione.
Cafoni, poveri modaioli, ricchi modaioli tirati e finti.
Troppo ingnoranti per rendersene conto.
Non un sorriso, un grazie, un vaffanculo.
E la città: cemento. Basta.
Anche stamattina:
Un caffè. Mi serve un caffè. C'è un Bar. Tutte le mattine.
Stamattina dall'uscita della metro vedo la saracinesca abbassata.
Penso: bastardo, martedì deve essere il giorno di chiusura.
Io non ho un giorno di chiusura. Chi sa fin'dove dovrò andare ora?
Un caffè. Mi serve un caffè.
E passando davanti alla saracinesca chiusa, contemporaneamente,
accadono due cose: 1) Vedo il cartello nella foto: "Chiuso per Lutto";
2) Una vecchia incrocia e saluta un vecchio dicendogli: "Hai visto?
E'morto il barista, Ezio, quello alto. Sta notte è stato male e...".
Ovviamente mi sento una merda. Ezio. Il bastardo. Non saluta mai.
Non ringrazia mai. Non sorride. Più. Con un peso allo stomaco
che sembra il residuo di un montante che ancora preme con moto
vettoriale contrastante la forza di gravità e la testa che pulsa
come se avessi la minima a 300, entro in un Bar tre vetrine più avanti.
Un caffè ed un bicchiere d'acqua gasata grazie.
C'è una ragazza cinese. Vent'anni. Sorride, buongiorno, ecco a lei.
Un euro e dieci. Grazie e arrivederci. Arrivederci.
Milano ha provato a cambiarmi e ci è quasi riuscita in meno di due
settimane. Non ero solito odiare le persone senza sapere nulla di loro.
Non accadrà mai più.
1 commento:
Milano è una delle tante prede del SISTEMA e i milanesi,come già tu lasci intendere, sono delle vittime inconsapevoli. in me sorge una domanda: hanno gli "strumenti" per non essere inghiottiti dal potere? entrando in contatto con la loro realtà ci si può confrontare, si può discutere...e scoprire delle belle persone...ma occhio anche a chi sorride troppo: é provato, il rischio è di diventare come le parte peggiore di loro. Mi raccomando sempre difendersi......per il resto, come dice mone, rock n' roll!!
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