Non ho alcun timore di ciò che solitamente terrorizza le persone normali.
Mi prendo bene per ogni genere di rettile, animale feroce, insetto, mostro...
Non temo il buio neanche in posti sconosciuti, i cimiteri, i cadaveri, il sangue...
Sono da sempre appassionato di cinema horror, splatter, psycho thriller, mostri,
anatomia-necro e tutte le psico-perverisoni che la mente umana ha prodotto nei
secoli. Non temo la morte perchè prevale la curiosità intellettuale, mi incuriosicono il modo ed il
livello a cui un creativo tende nell'intento di sconvolgere.
Non mi fanno paura i malintenzionati neanche se sono moooolto brutti...
Non entro nel panico in situazioni claustrofobiche, agorafobiche, ereutofobiche
o di caos estremo...altitudini, abissi...
Insomma, sono coraggioso al limite dell'incoscienza.
Ma un piccolo enorme tallone di Achille ce l'ho anch'io.
Io ho la fobìa delle riproduzioni antropomorfiche.
Banalmente si può dire che produco una quantità spaventosa di adrenalina che supera il livello in cui tale sostanza stimola una reazione repentina ed efficace e porta invece il sottoscritto soggetto alla paralisi tendente allo svenimento da non sopportazione con consenguente incremento della temperatura corporea e senso di vertigine molto acuto.
In tre parole: mi cago addosso!
Ho fatto un po' di autoanalisi:
Ogni volta che vedo da vicino o da lontano una bambola o un manichino appena un po'realistici nel mio cervello scatta qualcosa. Il soggetto non può essere una riproduzione qualunque del cranio umano (il resto del corpo mi è indifferente), deve avere una o più caratteristiche in paticolare. Ad esempio deve avere la pelle. Un teschio privo di pelle non mi fa' alcun effetto.
Poi ci sono alcune caratteristiche che accentuano la mia fobìa... Gli occhi e l'espressione dello sguardo e l'eventuale degenerazione di una o più parti del viso e del cranio, soprattutto la presenza di spaccature e 'buchi' scuri nella struttura del cranio o della faccia.
Per anni ed ancora adesso faccio fatica ad entrare in negozi in cui ci sono dei manichini e non potrei mai tenere in mano un 'CiccioBello' o peggio una 'BabyMia'. Il movimento della bocca o di qualunque altra parte, è un altro potentissimo rafforzativo dell'effetto sulla mia psiche.
Autoanalizzandomi ho ricondotto ad una categoria 'radice' la causa delle mie paure: il Cyborg.
La mia contraddizione più grande è il contrasto tra il mio amore per il progresso e questa fobìa.
Con un grosso sforzo mentale, sono risalito ad un ricordo della mia prima infanzia (potevo avere tre anni) ed ho ricordato l'immagine che ha corrotto così profondamente la mia psiche, minandone la stabilità.
Si tratta di alcuni antagonisti della protagonista della serie 'La Donna Bionica' (ve la ricordate?) in uno degli episodi.
In quella circostanza una serie di eventi ha influito massicciamente sul mio subconscio.
Grazie ad una lunga ricerca sul Web, ho trovato l'immagine che a tre anni mi ha shockato.
Ve la mostro e vi autorizzo a ridere... Sappiate che faccio un bel po' di fatica a guardarla ancora adesso. Che dite faccio causa alla produzione?

Se la osservate con attenzione ritroverete tutte le caratteristiche di cui vi parlavo:
- Pelle
- Occhi
- Espressione (è stupita, l'amica Katy...)
- Un 'buco nero' al posto della bocca (è un altoparlante ma alla prima osservazione sfugge...)
- Il viso manca del tutto (nell'episodio veniva solitamente coperto con una maschera di pelle sintetica....
Lavorare su questa fobìa mi ha dato modo di riflettere su ciò che scatena il neoluddismo selettivo (vedi Wikipedia) anche nelle sue manifestazioni più violente e di condividerne fini e mezzi.
Sto ancora lavorandoci su... un giorno riuscirò ad abbracciare un manichino col cranio sfondato!
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