12 maggio, 2009

Fermatevi! Prima che sia tardi!




Sale in cattedra Saya: la supplente robot

Da: Tiscali Web

Sarà capace di mantenere l'equilibrio e la disciplina in classe? Oppure dopo qualche minuto sarà un ammasso di circuiti fumanti ed esauriti? Non resta che testarla con una prova d'urto! Si chiama Saya ed è il frutto del lavoro del team della Tokyo University of Science coordinata dal professore Hiroshi Kobayashi: questa fembot può parlare e interfacciarsi con gli studenti.

Grazie a uno speciale sistema di muscoli artificiali sa muovere le varie parti del viso per esprimere le emozioni come entusiasmo o disapprovazione e se qualche studente è straniero lei passa senza problemi da una lingua a un'altra. Sai cosa ti dico? In Giappone può funzionare perché lì i robot fanno parte della società e a scuola c'è rigore e ordine, ma qui in Italia... nemmeno a parlarne!

Scommetto che leggendo di Saya ti sono venuti in mente i film di Lino Banfi & Co. con le sexy supplenti. Beh, una robotta amante già esiste e un recente studio ha mostrato come gli automi possano innamorarsi, niente è impossibile per i giapponesi!




Robot-love: programmato per amare (troppo)
Quand’è che puoi dire che un robot ami davvero? Forse quando viene rifiutato e patisce le pene dell’innamorato non corrisposto! E’ quel che è successo al povero Kenji, un robottone oltre il quintale che ha perso la testa per una ricercatrice del progetto a cui prendeva parte...

Troppo facile programmare un robot affinché abbracci, mandi baci e dica frasi zuccherose: il vero amore è soprattutto quello che fa compiere gesti irrazionali e emotivi. E Kenji si è comportato da vero umano! Ma andiamo con ordine: Toshiba ha finanziato gli studi su robot di terza generazione insieme all’Istituto di Ricerca Robotica Akimu per simulare le emozioni umane. Kenji era un componente del gruppo, ma è successo l’impensabile.

Una ricercatrice trascorreva ogni giorno molto tempo con Kenji per la manutenzione e i controlli e come in una vera storia d’amore il povero robot ha perso letteralmente la testa per lei. La situazione è diventata tragicomica una sera quando la ragazza voleva tornare a casa. Pensa che Kenji ha abbandonato ogni controllo e ha iniziato a abbracciarla impedendole di andarsene. La poveretta ha così chiamato la sicurezza a gran voce e Kenji è stato disattivato.

E ora? Uno dei responsabili, il Dr. Takahasi ha affermato che fra qualche anno “Ameremo e saremo amati dai robot”. Vaglielo a dire al povero diavolo di Kenji, lui ha il cuore infranto ora! Meglio tenerlo “addormentato” per un po’, ma se è così umano nei sentimenti anche per lui il vero amore sarà per sempre... anche se mai corrisposto.

Speriamo che Kenji non diventi un robot killer per la disperazione. E’ sicuramente molto meno complessata la robotta amante Aiko che si dona ai proprietari senza provare sentimenti!

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